lunedì 6 settembre 2010

IMMIGRATI e Tettamanzi

Gli immigrati sono una risorsa. Va regolamentato il loro ingresso e la loro permanenza ma è da sciocchi negare la loro necessità. Più o meno dice questo Chiamparino, sindaco di Torino ed uno dei big del PD.
Necessità per chi?
Per chi vuole produrre pagando di meno, avendo così un costo finale inferiore a quello attuale; ad un minor costo il prodotto sarà più appetibile, si venderà e l'utile per l'impresa ci sarà e sarà ricco: per l'impresa!.
Dunque chi ha necessità degli immigrati? Gli imprenditori forti sostenitori del Marchionne pensiero: lavoratori senza diritti, a basso costo anche in Italia "altrimenti me ne vado a costruire in Polonia, il India, in Corea, altrove" dove i lavoratori siano bestie da soma, tacciano, obbediscano.
Se si rimettono in discussione i diritti dei lavoratori come sanciti nello Statuto dei Lavoratori , si rimette in discussione il patto tra italiani che attraverso il suo documento più importante, la Costituzione, è regolamentato; se si rimette in discussione la Costituzione cedono le fondamenta della Repubblica Italiana.
Da sempre i poveri vanno nei Paesi in cui si sta meglio. La nostra povera Italia è considerata il meglio da una moltitudine di poveri cristi che a casa loro non hanno alcuna aspettativa di un futuro degno.
E' gioco forza ripensare l'Italia come Paese meta d'immigrazione.
Se a chi viene gli si tolgono tutti i legami con la loro terra si crea una massa di persone che vivono in un Purgatorio più vicino all'Inferno della disperazione che al Paradiso del buon vivere. Non hanno più radici, non si fa nulla per integrarli, tanto meno ci integriamo noi a loro: gli si chiede solo forza lavoro a basso costo, anzi, bassissimo.
Penso a quella baby sitter che conosco a cui si chiede di fare la colf e la cuoca, di non godere del suo tempo libero, di avere un contratto con un costo inferiore del vero, di non avere tempo per sè nel corso della giornata lavorativa che diventa così di 14 ore di fila, con l'obbligo di mangiare solo ciò che viene consumato dal datore di lavoro.
Entri baby sitter diventi schiava!
Ti si vieta pure di pregare come sai.
A questo, tutto questo, si oppone Dionigi Tettamanzi, arcivescovo cattolico di Milano.
"Subito la Moschea, Milano garantisca il diritto di culto. In questo modo la città potrebbe essere governata in nome della pace, della giustizia, dell'armonia fra le sue componenti." dice il prelato.
Non deve prendere voti a Milano: non sarà candidato al Senato.
E' uno che ragiona e che capisce che il Sindaco di Milano, il Presidente della Regione Lombardia, il Ministro degli Interni, il Presidente del Consiglio non stanno facendo nulla per agevolare la convivenza nel reciproco rispetto se non attendere che qualche immigrato si esasperi e compia un gesto che subito diventa crimine da estirpare, magari dimenticando i diritti degli europei, con rimpatri obbligati!
Tettamanzi ha capito tutto e sollecita il Potere a trovare soluzioni serie e non populismo transitorio.
Nel mio piccolo oltre un anno fa avevo sollecitato il Vescovo di Albano a mettere a disposizione degli ortodossi le chiese cattoliche e di fare lo stesso con gli islamici. Non mi ha nemmeno risposto perché è più uso sedere col Potere che non dividere un pasto con gli immigrati. Spero che, venendo da un pezzo grosso della chiesa cattolica la provocazione, il Vescovetto d'Albano capisca e si adegui anzi si adegui anche se non capisce il perché.
Sono 1.300.000 gli islamici ufficialmente presenti sul suolo italiano. Sono circa 160 in ogni comune ma se pensiamo a quanti possano essere a Roma è chiaro che in tanti comuni non ce n'è nemmeno uno!. Ad Albano, suddivisi tra chi sta ad Albano centro, a Cecchina, a Pavona, a Cancelliera, alle Mole, ce ne sono circa 120: che grave problema, eh? Vescovo: lo vogliamo risolvere?

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NATO NEL 1952 AD ALBANO. HO DUE FIGLI: SARA E FRANCESCO EDOARDO. HO UNA COMPAGNA, CARMEN. SONO CONSULENTE FINANZIARIO INDIPENDENTE ED ESERCITO AD ALBANO, A ROMA E PROVINCIA