giovedì 23 settembre 2010

nuovo quadro normativo di vigilanza finanziaria nell’UE

22/09/2010
Prende corpo il nuovo quadro normativo di vigilanza finanziaria nell’UE (a cura di Luciano Patruno)
L’occasione per continuare la riflessione sul rapporto tra diritto, economia e società all’interno dell’UE è offerta, in questi giorni, dalla decisione - ormai prossima – degli organi comunitari sul nuovo quadro normativo di vigilanza finanziaria nell’UE.
All’attenzione dei lettori si propongono tre documenti (Conclusioni del Consiglio europeo http://www.consilium.europa.eu/uedocs/cms_data/docs/pressdata/it/ec/111895.pdf , una proposta di regolamento http://www.europarl.europa.eu/meetdocs/2009_2014/documents/com/com_com(2009)0499_/com_com(2009)0499_it.pdf e una proposta di direttiva http://www.europarl.europa.eu/meetdocs/2009_2014/documents/com/com_com(2009)0576_/com_com(2009)0576_it.pdf , risalenti al 2009, e che tuttavia rappresentano l’odierna base giuridica di discussione dei futuri provvedimenti europei di regolazione dei meccanismi finanziari all’interno del mercato unico), che mettono in luce l’orientamento generale e la ratio della normativa che dovrebbe trovare approvazione nei prossimi mesi.
In particolare, l’esperienza della crisi finanziaria ha indotto gli organi di governo dell’UE a creare giuridicamente tre nuove authorities comunitarie, incaricate di vigilare, rispettivamente, sulle banche (EBA, Autorità bancaria europea), sulle assicurazioni (EIOPA, Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali) e sui mercati finanziari (ESMA, Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati). Il quadro europeo globale di vigilanza finanziaria prevede, poi, l’istituzione di un Comitato europeo per il rischio sistemico (ESRB), incaricato di controllare e valutare i potenziali rischi per la stabilità finanziaria derivanti dallo sviluppo delle variabili macroeconomiche del sistema finanziario nel suo complesso.
Non è questa la sede per discutere sul piano analitico, dal punto di vista del diritto pubblico e costituzionale, la struttura giuridica di queste decisioni dell’UE. Sia per ragioni di spazio sia per ovvie ragioni connesse alla non definitività dei provvedimenti in corso di approvazione.
I documenti proposti in lettura, tuttavia, potrebbero essere utili per tentare di comprendere l’indirizzo politico del governo dell’UE in materia, e che cosa voglia dire – nel linguaggio istituzionale - apprestarsi a «rinnovare il contratto economico e sociale tra gli istituti finanziari e la società» (Conclusioni Consiglio europeo, p.to 15).


Finalmente si comincia a mettere delle regole; non sono regole planetarie ma limitate alla sola UE; dovranno funzionare. Certo, l'Europa dei banchieri si mette regole che le banche innanzitutto dovranno rispettare: fa un po' ridere ma meglio di niente! Speriamo che non sia l'ennesima presa in giro per i cittadi europei specie per i risparmiatori. I tedeschi sembrano fare sul serio: vedremo gli altri, italiani compresi.

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